sai che non lo so, se hai fatto bene a non scegliere il tuo mare?
Sarà che mi sento fuori luogo in ogni dove, se non quando sono circondata dall’acqua, sorretta, o sola con me stessa;
sarà che l’acqua crea un filtro diverso da quello che sento esserci sempre tra me e il mondo, come se non riuscissi ad afferrare la melodia giusta per ballare come gli altri, come se fossi scoordinata, dentro e fuori, costantemente;
e così inciampo, inciampo, e delle volte mi chiedo solo: e se fossi nata per nuotare?
Se non riuscissi mai a camminare, a camminare davvero e in un modo che mi faccia sentire leggera, come quando apro gli occhi sott’acqua e mi sento vista davvero?
Mi sento in una continua ricerca d’acqua, come se fosse aria.
Non lo so, Ariel; sarà che l’amore mi ha solo affogato e mai spinto a galla, sarà che le parole, spesso, non riesco a farmele scivolare via e mi rimangono impigliate addosso come alghe;
sarà che, delle volte, vorrei solo che questa sensibilità fosse attutita dall’acqua, di non essere sempre la terra su cui le onde si infrangono,
indifferenti,
ma l’onda,
l’onda.
Non lo so, Ariel, sarà che l’acqua è sempre stata il mio elemento e che certe sue profondità buie saranno sempre anche le mie.
Dalla favola alla realtà (o almeno a quella che ci viene raccontata)
“Consiglio della settimana” — Victoria: la Regina Vittoria è uno di quei personaggi storici femminili che mi ha sempre affascinata molto; il film “The Young Victoria” (2009) di Jean-Marc Vallée e con Emily Blunt e Rupert Friend nei ruoli da protagonisti mi è piaciuto per molti aspetti, ma è la più recente serie tv, Victoria (2016-2019), ad aver catturato il mio cuore: Jenna Coleman e Tom Hughes hanno, inoltre, una chimica incredibile e, oltre che alla loro storia principale, se ne snodano altre capaci di intrattenere. *Di questa serie tv è stato scritto da Daisy Goodwing anche un libro (edito da Sonzogno e tradotto in italiano da Alessandria Di Luzio): vi consiglio, se foste interessati, di leggere prima il libro anche perché si assomigliano moltissimo, essendo l’autrice anche sceneggiatrice della serie stessa.
“Cose belle da aspettare” — Principesse sullo schermo: torna sul piccolo schermo la principessa Sissi e in ben due versioni: “Sisi”, di 6 episodi da 45 minuti l’uno (e di cui è stata già confermata una seconda stagione), prodotta dalla emittente tedesca Rtl, verrà trasmessa prossimamente da Canale 5 e vuole essere “un racconto autentico e contemporaneo” dove non c’è il “e vissero tutti felici e contenti” e il “colpo di fulmine”, ma siano rappresentati, ad esempio, i problemi di coppia, alimentati anche dai protocolli dell’epoca, così come la vulnerabilità e le varie sfaccettature del personaggio di Sissi; la seconda “The Empress” sarà invece prodotta da Netflix ed è attualmente in fase di lavorazione e prevista per il 2022.
“sensibilando”
— @sensibilandia, di nome e di fatto.
Come ogni anno, Ottobre è il mese rosa per la prevenzione del tumore al seno.
Le iniziative di sensibilizzazione che si tengono ogni anno in questo mese hanno lo scopo di informare la popolazione in particolare sull’importanza della prevenzione di quella che, dai dati aggiornati al 2020, risulta essere la neoplasia più frequente in Italia: il cancro al seno colpisce 1 donna su 8 nell’arco della vita (questo è il tumore più frequente nel genere femminile: nel 2020 in Italia si sono ammalate circa 55.000 donne e 500 uomini).
La prevenzione è fondamentale.
Oltre che educare alla autopalpazione al seno, è importante effettuare una visita senologica e rivolgersi al medico per capire, sulla base di diversi fattori (quali l’età, la propria storia famigliare etc.), quando e a che cadenza effettuare l’ecografia e uno screening mammografico che permette di individuare un tumore al seno anche quando è troppo piccolo per poterlo sentire, consentendo così cure meno invasive e maggiori probabilità di guarigione: lo screening è gratuito, ogni due anni, per tutte le donne tra i 50 e i 74 anni, ma durante questo mese di sensibilizzazione è possibile, indipendentemente dalla età, prenotare delle visite gratuite grazie alle numerose iniziative sul territorio — generalmente, sino ad esaurimento posti.
C’è anche la possibilità di donare una “visita sospesa” alle donne in difficoltà.
Sensibilandia, di nome e di fatto.
Le parole sono il solo modo che conosco per srotolare i gomitoli che abitano le mie città invisibili: le leggo, le scrivo, le ascolto - e così, sempre, le “sento”.
Sono liquide. In movimento, sempre. Mai relegate a una carta stampata o a una voce. O a una email. Cambiano solo forma, prendendo perfettamente il posto che si trovano davanti, come l’acqua, come i gatti. E per quanto tu possa prevederle, programmarle, sono loro, in realtà, a chiamare te.
La magia è che, per ognuno, questa chiamata può dire qualcosa di diverso.
Vi affido queste parole e vi ringrazio tantissimo di avere scelto di leggerle; magari sosteranno un po’ in voi, o forse no, ma mi piace pensare che, in qualche modo, il loro viaggio continuerà. E, se pensate che possano “dire qualcosa a qualcuno”, sarei felice che le condivideste con quella persona.
Amo il contraddittorio, la dialettica e il “mantello della invisibilità” che ci da internet, spesso, e che ci permette di condividere di più, di aprirci di più e, così, di trovare persone con la nostra stessa sensibilità: se avete voglia di “inviarmi il vostro gufo”, rispondere, condividere qualsiasi cosa, dunque, mi trovate “qui” (o sui social).
Un abbraccio e buona domenica.